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27/10/17 – STRANIERI IN AGRICOLTURA

Agricoltura sempre più multietnica

L’analisi sul Dossier Statistico Immigrazione 2017, a cui la Confederazione ha contribuito con la redazione di una sezione. Uscire  da una politica dell’emergenza e avviare una nuova fase

L’agricoltura italiana crea nuovi posti di lavoro, anche per gli immigrati: nell’ultimo anno è stato l’unico settore, insieme ai servizi, ad aver registrato un saldo occupazionale positivo per i lavoratori stranieri. Così la Cia-Agricoltori Italiani, in merito  al Dossier Statistico Immigrazione 2017, presentato a Roma dal Centro Studi e Ricerche Idos in collaborazione con l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali.

D’altra parte, si tratta di una fetta rilevante del comparto: oggi i lavoratori nati all’estero e occupati nei campi in Italia sono  quasi 345 mila, vale a dire un terzo dei circa 900 mila addetti totali. Di conseguenza, mentre l’agricoltura incide sull’occupazione  in media per il 3,8%, questo valore sale al 5,6% tra gli stranieri.

Sono numeri che confermano quanto l’agricoltura sia diventata multietnica -osserva la Cia-. Ora bisogna implementare regole semplici e chiare favorevoli alla presenza e alla stabilizzazione degli immigrati. Questo approccio deve presupporre l’abbandono della politica dell’emergenza e l’avvio, invece, di un seria politica sull’immigrazione con una duplice priorità: lavoro e integrazione.

Quest’anno la Cia ha contribuito alla realizzazione del Dossier con la redazione del capitolo “Stranieri e lavoro non regolare: il caso dell’agricoltura e del caporalato” curato da Claudia Merlino (responsabile Settore Organizzazione e Relazioni Sindacali) e Danilo De Lellis (responsabile Ufficio Lavoro). Una sezione in cui sono stati analizzati i dati riferiti all’attività ispettiva nel settore primario, evidenziando come l’agricoltura operi nella legalità più degli altri comparti produttivi.

agricoltura, stranieri

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