EMILIA ROMAGNA

COMUNICATI STAMPA

Donne in Campo – Cia dell’Emilia Romagna chiede più fondi per l’imprenditoria femminile nei Piani di sviluppo rurale

donne in campo

Non fiori, ma fondi specifici per incentivare l’imprenditoria femminile nella nostra Regione nei Psr (Piani di Sviluppo Rurale). Questa la richiesta dell’associazione Donne in Campo Emilia Romagna, che riunisce le imprenditrici agricole di di Cia- Agricoltori Italiani, in occasione della Giornata Internazionale della Donna.

La proposta è contenuta in un documento, che verrà inviato alla Regione proprio in questi giorni, con contiene una serie di osservazioni e proposte sulla destinazione dei fondi della Pac nel 2021-22, il periodo transitorio prima dell’approvazione della nuova politica agricola europea.

“In occasione della Giornata Internazionale della Donna – spiega Luana Tampieri, presidentessa regionale di Donne in Campo – abbiamo pensato di mettere nero su bianco la proposta di destinare uno specifico plafond di fondi del Psr all’imprenditoria femminile, anche in forma di abbattimento di tassi bancari come è già avvenuto con la misura “Donne in Campo” nella Legge di Bilancio che, non a caso, porta la firma della nostra associazione. I Psr sono uno dei pilastri della Politica Agricola Comune perché sono quelli che maggiormente intercettano i bisogni di sviluppo e sostegno dei diversi territori.
Ritengo quindi essenziale – continua la Tampieri – che nell’assegnazione dei fondi alle diverse misure venga data priorità a donne e giovani, che sono i pilastri della nostra economia agricola. Voglio ricordare, infatti, che le imprenditrici agricole in Italia sono oltre 200 mila, circa il 28% del totale. Una quota consistente di queste imprese è guidata da giovani donne under 35, con punte particolarmente elevate in alcuni settori, come l’ortofrutta, dove l’occupazione femminile sfiora addirittura il 70%.
Ma non sono solo i numeri a parlare: le imprenditrici agricole hanno un livello di istruzione medio-alto, investono in agricoltura di precisione, multifunzionale e hanno una grande attenzione alle pratiche sostenibili. Tutte parole che in Europa hanno un peso fortissimo perché saranno determinanti per l’assegnazione degli aiuti nella nuova Pac, e indicano la forte vocazione innovativa dell’agricoltura femminile”.

“Peraltro – conclude la presidentessa di Donne in Campo regionale – le imprenditrici agricole avranno sicuramente bisogno di una spinta in più quest’anno, perché l’emergenza sanitaria ha colpito in maniera durissima l’occupazione femminile e ha riportato il ruolo della donna in famiglia indietro di molti anni. Non è un mistero che le donne siano state penalizzate durante il lockdown e siano rimaste a casa per gestire la famiglia e i figli in un momento così difficile.
Un contesto che le ha portate, purtroppo, a perdere o a rinunciare al lavoro, ma anche ad accantonare progetti di crescita e sviluppo nelle proprie aziende. I fondi a loro dedicati nel Psr dovranno servire a recuperare questo “tempo sospeso”, fatto di sacrifici per il bene comune, e a ripartire con lo slancio innovativo e la forza che da sempre le contraddistingue”.

8 marzo, Donne in Campo, imprenditoria femminile, Luana Tampieri

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