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Danni da maltempo

L’estremizzazione del clima continua a svelarsi anche nelle sue conseguenze e l’agricoltura è messa sempre più a dura prova. Dopo un 2017 siccitoso e afoso, il 2018 – segnato sin dal suo avvio da un gennaio ‘caldo’ seguito da gelate tardive – è al momento l’anno della grandine.

Ormai ogni settimana si verificano fenomeni grandinigeni, violenti, con chicchi di notevoli dimensioni e raffiche di vento. Innegabili i danni su frutta in raccolta, in maturazione, vigneti, colture da seme, orticole, grano, mais e sulle strutture. In corso i rilievi degli ultimi fenomeni che hanno colpito varie aree della Romagna, dalle colline faentine a quelle riminesi, passando per vaste zone della pianura. Danni che si aggiungono a danni e che compromettono sempre più l’agricoltura di un intero territorio, la liquidità delle aziende agricole (già in affanno da tempo non solo a causa del meteo), con effetti che si riversano anche sull’indotto.

Cia Romagna ricorda che nelle zone in cui verrà riconosciuto almeno il 30% di danno alla produzione lorda vendibile sono previsti gli sgravi fiscali ed eventualmente contributivi in applicazione del Decreto legislativo 102. Una volta verificata l’entità dei danni sarà poi possibile valutare se ci siano le condizioni per far scattare interventi straordinari. Inoltre, gli agricoltori, in situazioni come queste possono accedere ai prodotti di Agrifidi, uno dei quali interessa in specifico le imprese colpite da calamità: si tratta di un prestito della durata triennale garantito al 40% sul quale si può operare l’abbattimento del tasso di interesse per il primo anno utilizzando i contributi degli Enti.

Cia Romagna intende adoperarsi affinché questi strumenti possano essere finanziati grazie all’attenzione e all’impegno della Regione Emilia-Romagna, delle Camere di commercio, degli Enti locali. In ballo non c’è solo “un comparto” (che sarebbe già un problema, ed è anche quello primario) e una zona: in ballo c’è “un sistema”: economico, territoriale e sociale.

Glenda Vignoli presidente del Consorzio dello Scalogno di Romagna Igp

Glenda Vignoli, dell’omonima azienda agrituristica di Riolo Terme e socia Cia Romagna, è la neo presidente del Consorzio dello Scalogno di Romagna Igp. Il Consorzio, nato ufficialmente il 27 giugno, è stato presentato il 19 luglio, a Riolo Terme (Ra), nell’ambito della Fiera dello Scalogno di Romagna Igp in programma fino al 22 luglio. La Vignoli, affiancata dal vice presidente Giordano Alpi, fra le altre cose ha dichiarato ad Italiafruit News: “In tutti questi anni non eravamo mai riusciti a partire, ma grazie anche all’intervento di Pastacaldi, azienda toscana che commercializzerà il nostro prodotto, e agli stimoli dei Consorzi dell’Aglio di Voghiera e della Cipolla di Medicina, ce l’abbiamo fatta”.

I prodotti delle Donne in Campo a Ravenna

A Porta Adriana sabato 21 luglio

Le imprenditrici agricole romagnole dell’Associazione “Donne in Campo” di Cia Romagna tornano a Ravenna, sabato 21 luglio. A Porta Adriana ci saranno i prodotti della filiera corta di pianura e di collina e specialità tipiche e biologiche.

La mostra-mercato, allestita dalle 8 alle 20, propone prodotti freschi e stagionali. Il lavoro e l’impegno delle imprenditrici romagnole della Cia si concentrano su sicurezza alimentare, equilibrio territoriale, controllo e tutela del paesaggio e dell’ambiente, creatività ed innovazione, difesa delle tradizioni e della cultura locali.

Le prossime date della mostra-mercato dei prodotti tipici e biologici sono: 15 settembre, 20 ottobre, 17 novembre e 15 dicembre. Dalle 8 alle 20, a Porta Adriana.

Donne in Campo-Cia è l’Associazione italiana di imprenditrici e donne dell’agricoltura, riconosciuta nel territorio italiano, presso le Istituzioni nazionali, europee ed internazionali. Apprezzata dai cittadini che conoscono i mercati agricoli con le loro eccellenze del gusto e le tante altre iniziative innovative.

13/06/17 – RAPPORTO EMILIA ROMAGNA

Rapporto Agroalimentare 2016, bene zootecnia, va male per i vegetali

Si consolida il valore della produzione agricola che si attesta a quota 4,3 miliardi(+3%). L’export agroalimentare supera i 5,9 miliardi (+2,4%)

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